E chi ci pensava a scrivere un racconto a partire da un quadro (strategia da proporre ai bambini in classe), prima del laboratorio «Arte e narrazione» a «Sfide – La scuola di tutti», condotto da Anna Aiolfi e Gabriella Bosmin, insegnanti del Movimento di Cooperazione Educativa.
Tra le opere che Anna e Gabriella ci hanno presentato, io sono stato ispirato da Futurlibecciata, di Giacomo Balla (1912): ho scritto un breve racconto che è stato poi pubblicato qui dalla «Rete delle geo storie a scala locale».
In seguito ho ampliato il racconto e sotto puoi leggerne l’inizio.
Anche tu, come Mamou, vorresti conoscere la storia delle «anime verdi»? Vai alla pagina “Contatti” e scrivimi…
IL VIAGGIO DI MAMOU E LE ANIME VERDI
Mamou guardava quasi accecata le tre lenzuola del sole che bucavano le nuvole per scaldare le onde. Emise un «Ooooh» di stupore, e suo padre la strinse più forte, mentre il mare agitato cullava la barca in una ninna nanna da lupi.
«Non preoccuparti Mamou, ancora poco e saremo arrivati», le disse il papà.
Ma Mamou non aveva paura di tutto quel blu scalpitante che cavalcavano, nonostante un vorticino che le ruotava nello stomaco come l’oblò di una lavatrice.
«Guarda papà, le anime verdi!», esclamò d’un tratto, indicando uno spumeggiare nel mezzo delle onde.
L’uomo guardò oltre il ditino della figlia. Non vide nulla, solo il bianco della spuma e il blu del mare lupastro. Ma i suoi occhi si muovevano insieme alle onde, come se anche lui stesse osservando qualcosa.
«Allora le anime verdi vivono anche nel mare, papà?».
«Questa è una parte della nostra storia che non ti ho ancora raccontato. Vuoi?».
«Sì, sì!». Mamou allungò le braccia e si attaccò al collo del padre.
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