[Questa pagina risale agli esordi del mio sito: per un aggiornamento vedere la categoria Miei lavori]
Di seguito un elenco di alcuni miei lavori (a parte il documentario La fabbrica di benzina):
- Tra gli articoli scritti per Ossigeno per l’Informazione segnalo solo quelli relativi alla libertà di stampa in Macedonia, perché sono frutto della mia esperienza di volontariato in quel Paese
- Il racconto di un uomo scappato dalla Siria su Lettera43
- America Latina terra di conquista mineraria su Unimondo.org
- A marzo 2010, come lavoro di fine corso dell’Istituto per la formazione al giornalismo di Urbino, ho pubblicato con la testata della scuola un’inchiesta sulle condizioni abitative di sinti e rom a Milano:
Zingari, abitanti senza quartiere.
All’inchiesta si può aggiungere la testimonianza di un rifugiato, raccolta al campo di via Novara.Questo è invece un servizio sull’agricoltura marchigiana realizzato con un compagno di scuola per il telegiornale dell’Istituto, che veniva trasmesso da un’emittente locale
- Per il quotidiano on line Linkiesta.itho scritto approfondimenti sul caso Tamoil e la crisi della raffinazione:
- Per il quotidiano La Provincia pavese ho lavorato da settembre 2010, prima come stagista, poi come collaboratore nel 2011 (una raccolta di link ad alcuni miei articoli) e ancora nel 2015-16, finché ho deciso di cambiare professione (ma come si può vedere dalla home page, la passione per la scrittura non è cambiata).
- Il partigiano Luchino Dal Verme, 99 anni, comandante in Oltrepò pavese della brigata garibaldina “Gramsci” con il nome di battaglia Maino, il 25 aprile 2012 ha aperto il suo castello in alta collina a un incontro in ricordo della Resistenza. Qui racconta il rifiuto di equiparare civili a militari per lo scambio di prigionieri (intervista mia con riprese e montaggio di Stefano Conca Bonizzoni).
- Dal 12 al 22 aprile 2012 ho partecipato in Romania a uno “scambio giovanile” (uno dei programmi dell’Unione europea Gioventù in azione): insieme ad altri trenta giovani – italiani, portoghesi, tedeschi, sloveni, lituani e rumeni – ho visitato la regione Moldova per la seconda edizione del progetto “Romania seen through your camera” dell’associazione rumena Support for youth development (noi italiani abbiamo partecipato grazie alla partnership con l’associazione milanese Joint).
Ogni gruppo aveva l’obiettivo di filmare, scrivere e fotografare. Il materiale sarà raccolto, in inglese, sul sito del progetto (ancora in fase di aggiornamento).
Nella divisione dei ruoli all’interno del mio gruppo, io avevo il compito di scrivere.
Ecco il risultato. Nota: questi scritti non sono articoli giornalistici ma piuttosto resoconti soggettivi, alcuni intimistici. Obiettivo del progetto era raccontare la Romania attraverso le nostre impressioni, e ne ho approfittato per non escludere la mia soggettività, al contrario di quanto cerco sempre di fare nel lavoro giornalistico.La montagna e l’economia
Bicaz, lo spettro dell’acqua
Zii conosciuti per strada
L’Europa che ci sta aspettando
Tra inferno e paradiso
- Durante lo stage nel 2009 al quotidiano Il Giorno, avevo scritto un articolo a cui sono rimasto particolarmente legato per la gioia della prima pubblicazione su un quotidiano: Il fotografo calabrese diventato capostazione al “trenino dei giardini”