Chi sono

Un passato da giornalista professionista, poi da educatore, e un presente ugualmente favoloso come maestro di sostegno di scuola primaria.
Un futuro in cui sogno di coniugare educazione e competenze giornalistiche.

Il filo che ora lega il mio animo doppio è nella collaborazione con il sito di informazione Comune-info. In Scienze dell’Educazione mi sono laureato con la tesi “Un progetto di Media education per una pedagogia della partecipazione e della responsabilità” (dicembre 2018, università Milano-Bicocca, 110 e lode).

Da educatore ho lavorato con bambini e ragazzi dai 3 ai 18 anni, a scuola (infanzia, primaria, medie e superiori) e in comunità minori; ho lavorato anche in un centro di accoglienza per richiedenti asilo, un’esperienza di cui vado orgoglioso, insieme ad un altro periodo in cui ho dato un piccolo, volontario aiuto ad altri richiedenti asilo nell’apprendimento dell’italiano.

Da giornalista ho scritto in gran parte per un quotidiano locale e per Ossigeno per l’Informazione, l’osservatorio sui cronisti minacciati che dal 2006 ad oggi ha monitorato intimidazioni ad oltre 7.000 cronisti italiani.

Laurea triennale in Comunicazione interculturale e multimediale a Pavia (110/110), specialistica alla Sapienza di Roma in Innovazione e sviluppo (classe Scienze per la cooperazione allo sviluppo, 110/110).
Specializzazione giornalistica post-laurea e praticantato all’Istituto per la formazione al giornalismo (Ifg) di Urbino (tra gli altri, ho svolto stage a Radio popolare e all’agenzia Redattore sociale).

Dopo avere frequentato l’Ifg ho avuto collaborazioni precarie (la mia testimonianza è raccontata nel libro di Eleonora Voltolina Se potessi avere mille euro al mese).
La soddisfazione maggiore da giornalista, oltre a un articolo per  l’Espresso, è stato il documentario La fabbrica di benzina realizzato con il regista Stefano Conca Bonizzoni.

Ho vissuto varie esperienze con il programma europeo “Gioventù in azione” (oggi Erasmus+): nel 2012 sono stato in Romania per lo Scambio giovanile “Romania seen through your camera” (nella sezione I miei lavori, in fondo, vi sono alcuni articoli sugli incontri avuti). Nello stesso anno ho vissuto tre mesi a Cracovia, in Polonia, per un tirocinio “Leonardo” come film maker e organizzatore di eventi interculturali per l’associazione Strim.

L’esperienza europea è proseguita nel 2013 con corsi di formazione in Inghilterra (sullo stile di vita sostenibile in città e sulla scrittura creativa), Montenegro (sull’educazione globale), Germania (sulla comunicazione per i cambiamenti climatici), e con un lungo progetto di Servizio volontario europeo in Macedonia.

Grazie a queste esperienze, nel 2015 ho collaborato anche con la Repubblica degli Stagisti, curando una rubrica di testimonianze degli ex volontari Sve ed occupandomi di giovani ed Europa.

La mia formazione universitaria continua. «Non è mai troppo tardi», ci ha insegnato Alberto Manzi (anche per questo, faccio parte del Movimento di Cooperazione Educativa)! E così sono ormai pochi gli esami che mi separano dalla laurea in Scienze della Formazione Primaria, all’università Milano-Bicocca, il cui “Programma ExtraUe” mi ha permesso nell’estate 2022 di vivere in Argentina una formidabile esperienza formativa e di ricerca (per la mia prossima tesi sulla didattica della letto-scrittura) alla scuola “González”, in collaborazione con l’Universidad nacional de La Plata. 
Peccato che il Covid, nel 2020, abbia fermato un progetto in una scuola in Zambia che era stato selezionato per il medesimo Programma della Bicocca…diciamo che da allora mi è rimasto in testa un appunto per il futuro. 

La mia passione per l’educazione e le esperienze interculturali mi ha portato due volte nel nord dell’India, nelle estati 2018 e 2019; la prima in autonomia, per un campo di volontariato nelle scuole primarie di alcuni villaggi sulle prime alture himalayane; la seconda, ospite della medesima associazione (Ruchi), per svolgere nelle scuole uno dei tirocini previsti da Scienze della formazione primaria (sempre grazie al programma “ExtraUe” della Bicocca).

Su questo sito non c’è quasi nulla riguardo le esperienze indiane: soltanto una riflessione sulla prima (Quando il volontariato accende un’alba sul futuro) e poi sulla seconda (Difendiamo il diritto alla salute).
Sono rientrato dall’India con taccuini e reflex pieni, ma più colmo è il mio animo, di insegnamenti ed emozioni sempre vive che per ora mantengo celate, custodendole nel mio scrigno interiore.

Tornato a casa dall’India, ho dovuto attendere quasi sei mesi per riuscire ad appendere l’unica mia foto che abbia mai fatto incorniciare: un ritratto di Angiù, bambina di una baraccopoli che sorride sulla soglia della “School of peace and dreams”, che abbiamo costruito con legno e bambù.

Adesso guardo quella foto, e mi pare che lì dentro vi sia tutta la mia vita.

Nell’immagine, uno scatto con il telefonino  per specchiare il mio volto adulto in quello di un tempo più lungo di ieri.