Innanzitutto, grazie a Marcello per avermi donato il 3.2.2017 l’opera d’arte qui di fianco (sempre una di quelle parte della mia galleria d’arte fanciullesca appesa in casa, vedi l’altra di Aurora). Qualcosa mi dice che Marcello già sentisse aria di primavera quel giorno di febbraio di scuola d’infanzia, dove mi ha conosciuto come educatore. E ora che lui è alla primaria, e ci sono tornato pure io da maestro per incontrare maestri-bambini, dedico anche a lui questa filastrocca di primavera che leggerò nella classe dove lavoro. Parole con cui vorrei volare, in rispetto ai milioni di studenti che hanno manifestato per il FridaysForFuture del 15 marzo, in rispetto ai sogni, alla Natura e agli esseri migranti, animali o umani che siano.
AVRÒ CURA DELLA TERRA
È arrivata sospinta dalle rondini instancabili
con il vento del Sud e ali piccine formidabili
Annunciata da una Luna gigante nella notte
nei sogni ci sussurra desideri e nuove rotte
La sentite nei profumi dei fiorellin sbocciati?
La vedete nei tramonti di dolcezza colorati?
Gli scoiattoli zampettano, gli uccellini suonan festa,
le api fanno il miele e la vipera s’è desta
Presto, forza! Su le tapparelle:
il sole dona luce alle idee più belle
La Natura è meraviglia che cambia le stagioni
c’insegna a rispettare le umane migrazioni
Questa sera andrò a dormire bisbigliando una preghiera:
«Avrò cura della Terra…benvenuta primavera!».