Il terremoto, il rientro, la raccolta fondi: giovani italiani volontari in Nepal, a due mesi dallo shock

La capacità di governare gli imprevisti è una delle qualità che si apprendono durante il Servizio volontario europeo. Ma ciò che ha vissuto a Kathmandu Carlo Murenu insieme al suo compagno di avventura Marcello Fadda era impossibile da governare: il 25 aprile un terremoto di magnitudo 7.8 ha sconquassato il Nepal e causato migliaia di vittime.carlo_nepal_quadrata

Carlo quel giorno era in casa con Marcello. I due volontari erano partiti da Cagliari alla fine dello scorso ottobre, tramite l’associazione di invio TDM 2000, per il progetto «Mapping solidarity». La loro abitazione ha resistito al sisma e i due si sono salvati. Dopo una decina di giorni dal terremoto sono rientrati in Italia, hanno raccolto fondi e poco tempo fa sono tornati in Nepal. Prima del volo per Kathmandu, Carlo ha accettato di condividere con la Repubblica degli Stagisti il racconto di ciò che è accaduto; e quel che hanno vissuto i due volontari sardi è anche utile per comprendere cosa accade a un progetto di Servizio volontario europeo – a livello operativo e burocratico – in caso di calamità naturale.

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