Un grande evento a Bruxelles ha celebrato, il 6 maggio scorso, la Settimana europea della gioventù. Ma le aspettative dei ragazzi che vi hanno preso parte sono state in sostanza deluse. A marzo erano stati circa 600 i giovani che nei singoli Paesi dell’Unione, più gli altri Stati non Ue che partecipano al programma Erasmus+, si erano incontrati per gli Ideas Lab. Un gran movimento di persone (e di denaro della UE per rimborsare i costi di aerei, treni e bus) per permettere ai giovani europei di elaborare idee su quattro argomenti chiave che li riguardano: promozione delle opportunità lavorative, dell’imprenditorialità, della partecipazione alla vita civica e ai temi dello sviluppo durante l’Anno europeo per lo sviluppo 2015.
Una quarantina di delegati dei 600 giovani avrebbero poi dovuto riesaminare insieme a Bruxelles, il 5 maggio, le proposte provenienti dagli Ideas Lab delle singole nazioni, e infine discuterne il giorno seguente con importanti rappresentanti della politica europea. Questo non è accaduto
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