A volte non ci sono
parole per dire
grazie
solo sguardi
accenni
smozzicamenti
sottili comprensioni
nella diversità della lingua
nell’uguaglianza umana
ci sentiamo fratelli
anche se ci conosciamo
da tre giorni
e voi
famiglia della Macedonia
due figli e due salari
per 500 euro al mese
mi avete accolto come un amico
dell’infanzia più cara
sono esotico, non so
siete ospitali, mi sa
fatto sta
che sono tornato a casa
con la rakija
con il vino
con i peperoncini
con i fagioli
con la corteccia di gelso
da dare a mio padre per la grappa
tutto frutto del vostro lavoro
dopo il lavoro
Avete sul viso i segni
della terra arida
che non conosce riposo
dei solchi tracciati
sulla giovinezza
adultizzata in fretta
Ora avete spento
coincidenze gravide di vita
le luci trenta metri in là
al mio balcone
Domani è un altro giorno
di vita e di lavoro
e mentre prima vi guardavo
nel vostro salotto quotidiano
non avevo dizionario
né locale né straniero
per dare voce al fondo della mia
gratitudine
bellissima dani.