“I bambini sono stelle: la bellezza dell’educazione”
Sanaa è seduta al banco, come i suoi compagni: quando le passo di fianco mi cattura la mano e la tiene avvolta. È il primo giorno di rientro da alcuni giorni di vacanze e questo contatto mi fa provare un’emozione – un fuggevole calore meravigliato nell’animo – che credo di non avere mai prima conosciuto: dopo le prime tre settimane di lavoro a dicembre, chiamato in corso d’opera dalla scuola come maestro di sostegno, al rientro avevo quasi dimenticato che Sanaa cerca il contatto di noi insegnanti.
Me l’aveva detto una collega al mio battesimo scolastico, quando la bambina mi accarezzava la nuca nei primi minuti del mio arrivo in classe: «Facci l’abitudine, perché lei è così!».
Io non sono il maestro di sostegno di Sanaa, ed è piuttosto lei, in quei momenti di mani avvolte, ad essermi maestra […]
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Leggi qui i motivi per i quali scrivo del mio lavoro a scuola.
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